Bacini da completare per aumentare la capacità complessiva. Incremento delle attività volte a recuperare le acquee meteoriche. Concretizzazione del Progetto Laghetti (presentato da Coldiretti con 6000 invasi aziendali e 4000 consortili da realizzare entro il 2030 nel Paese). Questa la direzione che per Anbi Lazio si deve percorrere per dare riposte concrete all’ormai conclamata emergenza climatica che aumenta il bisogno di regolari apporti idrici per un’agricoltura compressa fra bombe d’acqua e siccità. Sonia Ricci presidente di Anbi Lazio non ha dubbi sulla strategia e crede molto nell’opportunità di dialogo che si riscontra a livello nazionale ma anche regionale. Il Piano ANBI prevede anche il proseguo delle attività di progettazione da continuare a svolgere per rispondere alle esigenze dei bandi ministeriali. Lo spirito di squadra che si è riattivato al nostro interno – ha detto il direttore regionale di Anbi Lazio, Andrea Renna – ci permette di guardare con più ottimismo a queste scadenze. Le prime risposte ottenute di ammissione a graduatorie ed esami dei progetti laziali presso il Ministero con l’aiuto ed il supporto degli uffici regionali, dimostrano che il solco tracciato può portare ai risultati attesi. Il Patto per il Suolo è anche questo – concludono Ricci e Renna – prima al nostro interno e poi con gli Enti e, soprattutto, con i cittadini si deve rafforzare, facendo comprendere, sempre meglio, che i Consorzi, anche nel Lazio, garantiscono servizi e non sono esattori di alcuna tassa e vogliono rappresentare un orgoglio per cittadini e consorziati garantendo irrigazione salvaguardia idrogeologica.
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